Cos’è l’astigmatismo e perché è cruciale individuarlo subito nei bambini? Si tratta di un comune difetto visivo causato da una forma non perfettamente sferica della cornea o, meno frequentemente, del cristallino. Questo porta i raggi luminosi a focalizzarsi in punti diversi sulla retina, provocando una visione sfocata o distorta a tutte le distanze.
Sebbene un astigmatismo lieve sia comune e spesso non richieda correzione immediata, un difetto visivo significativo o non corretto può influenzare lo sviluppo visivo, le prestazioni scolastiche e, nel tempo, portare a complicazioni più gravi come l’ambliopia, una condizione nota come occhio pigro.
Che cos’è l’astigmatismo infantile? Definizione e tipologie
L’astigmatismo non è una malattia, ma un errore refrattivo. In un occhio con visione perfetta, la cornea è simile a una palla da calcio, perfettamente sferica. Nell’astigmatico, invece, è più simile a un pallone da rugby. Questa differenza impedisce la corretta messa a fuoco, causando la visione di immagini distorte o indefinite.
Questo difetto visivo può differenziarsi nelle forme lievi (fino a una diottria), moderate (tra una e due diottrie) e gravi (oltre le due diottrie). Al di là della gravità del difetto visivo, è possibile individuare tre tipologie di astigmatismo:
astigmatismo miope, i raggi luminosi si focalizzano davanti alla retina, con la conseguente difficoltà a vedere da lontano;
astigmatismo ipermetropico, i raggi luminosi si focalizzano dietro la retina. Impatto sulla visione? Affaticamento e visione sfocata da vicino;
astigmatismo misto, un meridiano si focalizza davanti alla retina, l’altro dietro. La vista presenta distorsione e sfocatura a tutte le distanze.
Come individuare l’astigmatismo nei bambini? 8 sintomi
Ecco i segnali che i genitori e gli insegnanti dovrebbero monitorare:
strofinare o strizzare gli occhi: spesso il bambino lo fa nel tentativo di mettere a fuoco;
lamentarsi di avere mal di testa: i mal di testa frontali o la sensazione di occhi stanchi sono comuni, soprattutto dopo compiti visivi impegnativi;
inclinare o ruotare la testa: un modo per cercare l’angolo di visione migliore e ridurre la distorsione;
difficoltà a leggere o scrivere: il bambino tende a saltare le righe o a confondere lettere e numeri simili;
mancanza di interesse per attività visive: evita i puzzle, i disegni o la lettura;
visione doppia o sfocata: segnalazione diretta da parte del bambino di non vedere bene, sia da vicino che da lontano;
bassa resa scolastica: spesso un problema visivo viene erroneamente interpretato come un disturbo dell’apprendimento;
sensibilità alla luce (fotofobia): una maggiore intolleranza a fonti luminose intense.
Astigmatismo nei bambini: si può guarire?
Sì, l’astigmatismo nei bambini può essere corretto. Sebbene non guarisca spontaneamente, se non in un numero limitato di casi quando i bambini sono molto piccoli grazie allo sviluppo oculare, esistono validi rimedi per correggere il difetto di rifrazione e consentire al bimbo di vivere una quotidianità serena.
A questo scopo, è fortemente raccomandato effettuare un esame della vista pediatrico completo entro i 3 anni di età, anche in assenza di sintomi evidenti. Esistono tecnologie all’avanguardia che consentono di ricavare informazioni preziose e non richiedono necessariamente la collaborazione attiva del bambino, come:
la retinoscopia, permette al medico di misurare l’errore refrattivo osservando come la luce si riflette sulla retina;
gli autorefrattometri pediatrici, strumenti rapidi e precisi che misurano la rifrazione a distanza.
Come si corregge l’astigmatismo infantile?
La correzione primaria si ottiene attraverso:
occhiali con lenti toriche, il metodo più semplice e sicuro. Si tratta di lenti che hanno una potenza diversa su due assi per compensare la forma irregolare della cornea;
lenti a contatto morbide toriche per i bambini più grandi o che praticano sport. Offrono un campo visivo più ampio e una correzione più naturale.
Anche la chirurgia refrattiva può risolvere l’astigmatismo in modo efficace e sicuro, ma uno dei requisiti per potersi sottoporre a un trattamento laser per gli occhi è la stabilizzazione del difetto visivo da almeno un paio d’anni, condizione che non si raggiunge prima di almeno 18-20 anni di età. Nel frattempo, è importante monitorare: parlane con i nostri specialisti, prenota qui una visita presso una delle cliniche del Gruppo Refrattivo Italiano.