27 giugno 2025
Cataratta

Intervento di cataratta: il percorso completo dalla diagnosi alla riabilitazione visiva

La cataratta è una delle principali cause di riduzione della vista a livello mondiale, ma fortunatamente esiste una soluzione efficace e sicura: l’intervento di cataratta. Quando il cristallino, la lente naturale dell’occhio, perde trasparenza e si opacizza, vedere in modo nitido diventa sempre più difficile. Le luci possono abbagliare, i colori sbiadirsi, la lettura diventare faticosa. In questi casi, è il momento di rivolgersi a uno specialista.

Come ci si accorge di avere la cataratta e quando si deve operare?

Il percorso verso l’intervento cataratta comincia con una visita oculistica completa. Attraverso esami non invasivi come la lampada a fessura e la misurazione dell’acuità visiva, l’oculista valuta la presenza e lo stadio della cataratta. Il paziente può non accorgersi subito del problema, poiché la progressione può essere lenta e graduale. È quindi importante sottoporsi regolarmente a controlli, soprattutto a partire dai 60 anni.

Non esiste un “livello minimo” di cataratta per poter ricorrere all’intervento. Il vero criterio è la qualità della vita: quando la visione peggiora al punto da interferire con le attività quotidiane, come guidare o leggere, allora è il momento di valutare l’operazione.

Come ci si prepara all’intervento e cosa succede se si ritarda?

Prima dell’intervento, vengono effettuati alcuni esami di routine per assicurarsi che non ci siano controindicazioni. Inoltre, è necessario scegliere il tipo di lente intraoculare (IOL) da impiantare: oltre alla lente standard monofocale, che è quella utilizzata negli interventi di cataratta offerti dal Servizio Sanitario Nazionale, esistono opzioni più evolute, come le IOL EDOF selezionate dal Gruppo Refrattivo Italiano. Le lenti EDOF permettono di correggere miopia, presbiopia e astigmatismo e garantiscono un’ottima profondità di fuoco, ovvero permettono di mettere a fuoco oggetti a distanze diverse, garantendo così un’eccellente qualità visiva. La lente viene scelta dal medico, in base alle esigenze visive del paziente.

L’intervento di cataratta non è un’urgenza, ma neanche un’opzione da rimandare troppo a lungo: aspettare troppo può complicare l’intervento e prolungare i tempi di recupero. Più si aspetta ad effettuare l’operazione, più il cristallino si indurisce, mentre se si interviene precocemente si hanno meno probabilità di riscontrare complicanze.

Come si svolge l’intervento alla cataratta?

L’intervento è rapido, indolore e viene generalmente eseguito in anestesia locale con colliri anestetici. I chirurghi del Gruppo Refrattivo Italiano effettuano una microincisione di pochissimi millimetri, per la quale non è necessario nemmeno un punto di sutura.

Il cristallino opacizzato viene tolto per impiantare una lente artificiale in materiale biocompatibile. L’intervento ha una durata di circa 10-15 minuti per occhio, dopo i quali è opportuno un breve momento di pausa e poi si fare ritorno a casa senza bende o fasciature. È consigliabile, però, usare occhiali da sole.

Operazione alla cataratta: convalescenza post operatoria

Dopo l’intervento, il recupero visivo è rapido, purché l’occhio del paziente sia sano e la retina senza maculopatie o altri disturbi. Per molti pazienti, il miglioramento della visione è immediato. In condizioni normali, sono sufficienti uno o due giorni per tornare alle consuete attività quotidiane.

Naturalmente è fondamentale rispettare le indicazioni dello specialista, che prescriverà colliri antibiotici e antinfiammatori per alcuni giorni e fisserà un calendario di controlli. In ogni caso, nel periodo post operatorio è normale avere variazioni nella visione che tenderanno a svanire nel giro di qualche settimana.

Temi di soffrire di cataratta? Parlane con i nostri medici, lascia i tuoi dati qui e ti contatteremo al più presto per fissare una visita nelle cliniche del Gruppo Refrattivo Italiano.

Torna al blog