03 aprile 2025
Cataratta

Cataratta giovanile: cos’è e come trattarla

Quando si pensa alla cataratta, spesso la si associa all’invecchiamento. In circa il 90% dei casi, infatti, questo disturbo colpisce dopo i 60 anni e l’operazione della cataratta è l’intervento più diffuso. Ma nel restante 10% dei casi è una condizione che interessa persone a partire dai 40 anni, per le quali si parla di cataratta giovanile. Riconoscerla e affrontarla tempestivamente è fondamentale per preservare la salute degli occhi e garantire una buona qualità visiva.

Che cos’è la cataratta giovanile e sintomi più comuni

Come nella forma senile, anche in quella che si manifesta in età precoce questo disturbo è legato all’opacizzazione del cristallino, che causa una visione progressivamente sempre più annebbiata. Oltre che acquisita nel corso della vita, può anche essere congenita, quindi presente dalla nascita.

I sintomi della cataratta giovanile sono simili a quelli della forma più nota, ma possono risultare più fastidiosi per il sempre maggiore utilizzo di fonti luminose come computer e smartphone per lavoro o nel tempo libero. Tra i segnali da non sottovalutare troviamo:

  • Visione sfocata o appannata.

  • Maggiore sensibilità alla luce.

  • Percezione alterata dei colori.

  • Difficoltà nella visione notturna.

  • Nelle forme congenite, nei bambini piccoli, può manifestarsi con strabismo o assenza di attenzione visiva.

Perché viene la cataratta precoce?

In questa particolare forma, non è l’invecchiamento il fattore principale che ne determina la comparsa. Le cause più frequenti includono:

  • Fattori ereditari.

  • Lesioni o traumi oculari.

  • Infezioni o infiammazioni croniche come l’uveite o il glaucoma.

  • Malattie sistemiche come il diabete.

  • Uso prolungato di farmaci come i corticosteroidi.

Ci sono poi alcuni fattori di rischio che rendono più probabile lo sviluppo di questa condizione:

  • Fumo.

  • Alcol in quantità eccessive.

  • Assunzione insufficiente di vitamine.

  • Danni da esposizione incontrollata alla luce solare e senza occhiali da sole.

In alcuni casi, la causa rimane sconosciuta. A differenza della cataratta senile, la forma precoce tende ad avere un impatto maggiore sulla qualità della vita, interferendo precocemente con le attività quotidiane e lavorative.

Come si cura la cataratta giovanile?

La diagnosi avviene tramite una visita oculistica approfondita. L’oculista valuterà la presenza di opacità del cristallino e il livello di compromissione della visione. Una volta accertata la presenza di una cataratta che progredisce e rende la visione limitante, l’unica soluzione definitiva è l’intervento di cataratta.

Non sono attualmente a disposizione farmaci o colliri in grado di fermare la progressione della cataratta e neanche di rendere nuovamente trasparente un cristallino già opacizzato. La chirurgia refrattiva è, quindi, l’unico modo per risolvere definitivamente il problema.

Intervento di cataratta: come si svolge

L’operazione di cataratta è oggi un procedimento sicuro e altamente efficace:

  1. L’intervento è eseguito in anestesia locale attraverso gocce di collirio anestetico, rendendo così il trattamento indolore.

  2. Il laser effettua un’incisione di pochissimi millimetri.

  3. Si procede alla rimozione del cristallino opacizzato e alla sua sostituzione con una lente artificiale biocompatibile (IOL).

L’operazione di cataratta ha una durata di circa 10 minuti per occhio. Una volta portato a termine e aver osservato un breve periodo di riposo, si può fare ritorno a casa senza bende o fasciature. In linea di massima, il recupero visivo è veloce e bastano un paio di giorni per tornare alle consuete attività quotidiane.

Spesso, l’intervento può correggere contemporaneamente altri difetti visivi, come miopia o astigmatismo, migliorando ulteriormente i risultati. Se temi di soffrire di cataratta giovanile e vuoi parlarne con i nostri medici, lascia i tuoi dati qui e ti contatteremo al più presto per fissare una visita nelle cliniche del Gruppo Refrattivo Italiano.

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